giovedì 17 novembre 2011

Il discorso di Monti per l'insediamento, una libera reinterpretazione


Onorevoli colleghi, sarò breve perché è molto il lavoro da fare, tuttavia, tengo a precisare che sono qui perché avete fallito su tutta la linea. E non mi riferisco solo al precedente Governo, composto da improbabili lacché del primo ministro, una pletora di sfigati buoni a nulla messi a capo dello Stato solo perché graditi al grande capo. E non mi riferisco solo al grande capo, schiacciato dalle stesse troie che amava schiacciare, incapace di mediare una volta scoppiato il proprio partito a causa della vorace fame dei suoi cani.
E non mi riferisco solo a Voi, Onorevoli Colleghi dell'opposizione, che vi fate dettare l'agenda da Repubblica del Vostro Collega De Benedetti che, in questi ultimi 15 anni, è riuscito a trasformare i propri lettori in pecore belanti capaci solo di indignarsi sterilmente.
E non mi riferisco neanche a Lei, Onorevole Bersani, Lei che non ha mai vinto una beneamata ceppa nella Sua vita, Lei che ha fatto il Ministro dell'economia vantando una laurea in filosofia, Lei che ha ereditato un partito che aveva un'idea ed è riuscito a riportarlo indietro nel tempo, quando Voi, voi, pur di governare, avete fatto sedere su queste sedie gente come Mastella e Diliberto, contemporaneamente.
No, non mi riferisco solo a Voi, Onorevoli Colleghi, e non mi riferisco neanche al Presidente della Repubblica che mi ha chiesto di venire qui a salvare il culo all'Italia, attuando una sorta di colpo di Stato, visto che il mio predecessore ha sempre avuto il suo bel voto di fiducia da parte di questo Parlamento.
E non mi riferisco neanche all'Onorevole Presidente della Camera che già ieri, leggevo, ancora prima che mi insediassi definitivamente, parlava di quello che avrei dovuto e non dovuto fare, mettendo al primo posto la riforma della legge elettorale perché interessato a trovare un modo per non sparire definitivamente dal palcoscenico politico.
No, non mi riferisco a nessuno di Voi, Onorevoli Colleghi benedetti da tutti gli sprechi che quasi 50 anni di democrazia cristiana e partito comunista hanno approvato nel silenzio generale dei giornali da loro stessi sovvenzionati.
No, io sono qui perché gli italiani hanno fallito come popolo.
Hanno fallito perché hanno deciso di barattare il proprio voto per un posto sicuro e tranquillo nello Stato, hanno fallito perché non hanno mai denunciato la Mafia, perché lavorano in nero mentre prendono il sussidio di disoccupazione o la cassa integrazione, perché non pagano le tasse, perché non fanno né pretendono lo scontrino, perché erano al fianco degli operai della FIAT quando chiedevano di lavorare meno e lavorare tutti, dei dipendenti di Alitalia che andavano alle manifestazioni col cappio al collo alla faccia dei loro colleghi di Ryanair, perché non hanno mai preteso una scuola funzionante, perché le cose andavano bene così, tutto sommato, e perché, se alla fine ci si lamentava un po', il contentino prima o poi arrivava.
Invece sono arrivato io. Eh sì, Onorevoli Colleghi, sono arrivato io e se me ne vado l'Italia finisce come la Grecia.
Quindi, visto che so, Onorevoli colleghi, che nel momento in cui proporrò il taglio del Vostro numero, il taglio dei Vostri privilegi, il taglio della Vostra pensione, il mio governo cadrà perché troverete il pretesto per farlo cadere, allora ho deciso che reintrodurrò l'ICI, farò un prelievo una tantum sui conti correnti, metterò una tassa patrimoniale, aumenterò l'età pensionabile e farò sì che il Fisco sia più efficiente, anche a costo di qualche migliaio di cartelle pazze in più. 
E gli italiani pagheranno, pagheranno tutto, fino all'ultimo centesimo, perché è colpa loro se siamo in questa situazione.
Questo farò, però, Onorevoli Colleghi, una richiesta, visto che Voi non siete in grado di governare, né volete governare in questo momento di crisi in cui bisogna prendere decisioni impopolari, Vi prego, attraverso gli organi di stampa che controllate direttamente o indirettamente, di far riportare la seguente mia dichiarazione: 

"Il lavoro del nuovo esecutivo si concentrerà sulla crescita, sui giovani e sulle donne perché il futuro dell'euro dipende anche dall'Italia. Perchè l'Ue siamo noi".

Vi ringrazio per la pazienza, ora fate quello che volete, ci pensiamo noi all'Italia.

3 commenti:

  1. perfetto! gli italiani sono degli idioti, io sono un italiano,ma nn mi sento idiota............solo inutile.ciao

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