lunedì 21 novembre 2011

La condanna delle Olgettine

"Troie"
"Puttane"
"Streghe"
Sputi che fendono l'aria e si stampano sul viso delle donne in catene, mentre vengono condotte al patibolo.
"Dovete morire"
"Vergogna"
"Serve di Satana"
Il boia dispone le donne una di fianco all'altra.
Un ometto insignificante sale le scale di legno, si ferma, le voci si affievoliscono fino al silenzio, l'uomo passa in rassegna i volti delle persone, legge le loro anime, volevamo Giustizia, per se stesse e per il proprio amato Paese.
Poi, spiega la pergamena che aveva in mano e inizia a leggere: "Noi Paris Madernino, giudice delegato della giurisdittione di Arcore volendo et intendendo venire all'espedittione del processo criminale formato da questo ufficio, contro: Barbara Guerra, Marianna e Manuela Ferrera, Ioana Visa, Miriam Loddo, Iris Berardi, Maristel Garcia Polanco, Raissa Skorkina, Barbara Faggioli, Alessandra Sorcinelli, Elisa Toti e Nicole Minetti, in quello, di quello et sopra quello che, non havendo il timor di Dio avanti agli occhi, nè gli mandati dalla Santa Madre Chiesa, ma sedote dal spirito infernale, Berlusconi, come nel processo appare:
ch'esse et cadauna d'esse han negato la nostra grande Democrazia, creatrice della Costituzione e della Giustizzia, trina e una, con haver renuntiato al sacramento del Voto, havendo fatta tal renuntia avanti il demonio in ispecie et forma umana, Berlusconi, seducendosi una per l'altra a comettere tal mancamento, e permettendo, per maggior damnatione delle lor anime, d'essere rebatizzate una dall'altra con nuova infusion di sborra sopra del capo, alla presenza dell'istesso demonio, Berlusconi, che in quell'atto sempre se ne stava, a guisa di leone, per alegrezza ruggiendo; mutandosi il suo vero nome, hauto nel fonte battesimale in alto nome comenticio, sotto il qual compiacevansi esser chiamate, e dal detto demonio, Berlusconi, essere signate in alcuna parte del corpo, con uccello fogato, dando rispettivamente a quello in segno della loro fedeltà verso di luì alcun fragmento della propria veste, per essere scanzelate dal libro d'eterna vita, e poste in quello di eterna damnatione;
pervenendo a tanta perfidia, inhumanità et empietà, che, non solo se stesse s'han consacrate al demonio, Berlusconi, ma indotte altre persone a renuntiare al sacramento predetto del Voto Democratico, e promesso quelle essere all'istesso demonio, Berlusconi, padre delle bugie, consacrate; al comando del quale, inimico del genere humano, s'eran obbligate far ogni sorta di mali e scelleratezze;
che con nefandissimo onto s'ontavano per prescrizione dell'istesso demonio, Berlusconi, in alcuna parte del corpo, e a hore comode erano portate dal demonio, Berlusconi, in ville e luoghi dove si faceano diversità e quantità d'incantationi, sortilegi, giochi bestiali, et hereticali stregamenti in honore e culto dell'istesso Priapo, principe di tutti li demonii;
portando in dette ville e maledetti congressi, statuette fatali e crocifissi al collo che furtivamente da negozi di bigiotteria exhumavano in tempo di notte; et quelli al demonio lor signore, Berlusconi, che tramutato in forma di becco sopra d'eminente trono se ne stava, offerivano, alcune parti di loro stesse;
maledicendo con le loro sacrileghe lingue et hereticali il nome della nostra grande Democrazia, del gloriosissimo Parlamento sempre immaculato e di tutti li Senatori a vita, tranne Andreotti, ogni volta che componevano li diabolici onti per commettere stregamenti, e fluidi corporei mescolando diversità di salive, carni et altre robe, con il Santissimo Crocifisso tra le tette, che con mani sacrileghe han comprato in negozietti di bigiotteria, quando nella santa Chiesa di Dio a quello indegnamente si sono accostate; facendo dani a persone, animali, e destrugendo diversità di sogni di vittoria del PD con trasmissioni televisive, richieste e pregunte; facendo alegreze, festini, e balli avanti le altre signore a sprezo della gran maestà della Dignità delle Donne, attribuendo il tutto a gloria del diavolo lor signore, Berlusconi;
aggiungendo sempre mali a mali, cometendo fornicatione e respetivamente sodomia insino coll'istesso diavolo, Berlusconi;
visto il processo con li testimoni essaminati e le intercettazioni telefoniche, dove manifestamente si comprova il corpo dei diversi delitti per esse comessi; oltreché havendo dato competente termine a dete ree per far le sue difese, et Iris Berardi e Maristel Garcia Polanco apsenti, citate e proclamate a comparere e presentarsi per scolparsi, nè curandosi comparere, ma restando tuttavia contumaci; qual contumacia le rendono più colpevoli di tanti delitti;
viste le dottissime difese e viste finalmente le cose che devonsi vedere; reinvocato il nome della Santissima Democrazia, da cui ogni retto e giusto giuditio procede; sedendo in questo luogo pro tribunali; sententiamo e condanamo le predette Barbara Guerra, Marianna e Manuela Ferrera, Ioana Visa, Miriam Loddo, Iris Berardi, Maristel Garcia Polanco, Raissa Skorkina, Barbara Faggioli, Alessandra Sorcinelli e Elisa Toti che per il ministro di giustizia a tutte, et a ciascuna di esse, gli sii tagliata la testa dal busto, a tal che se ne morino e l'anime loro si separino dalli corpi: et inoltre li cadaveri vengano abbruciati e le reliquie sepelite. Nicole Minetti, cognominata la Consigliera, altra complice in detti delitti, morta in queste carceri impenitente, e di già sepelita come strega, acciò pe' suoi misfatti non resti n'anco al mondo vestigia alcuna, danamo il nome di quella, assieme con la sua memoria, e tutti li beni di quella e cadauno d'essi, situati in questa Giurisdittione, pronuntiamo al Fisco di Arcore per confiscati".
E alla buon'ora, la Giustizia trionfò. 

giovedì 17 novembre 2011

Il discorso di Monti per l'insediamento, una libera reinterpretazione


Onorevoli colleghi, sarò breve perché è molto il lavoro da fare, tuttavia, tengo a precisare che sono qui perché avete fallito su tutta la linea. E non mi riferisco solo al precedente Governo, composto da improbabili lacché del primo ministro, una pletora di sfigati buoni a nulla messi a capo dello Stato solo perché graditi al grande capo. E non mi riferisco solo al grande capo, schiacciato dalle stesse troie che amava schiacciare, incapace di mediare una volta scoppiato il proprio partito a causa della vorace fame dei suoi cani.
E non mi riferisco solo a Voi, Onorevoli Colleghi dell'opposizione, che vi fate dettare l'agenda da Repubblica del Vostro Collega De Benedetti che, in questi ultimi 15 anni, è riuscito a trasformare i propri lettori in pecore belanti capaci solo di indignarsi sterilmente.
E non mi riferisco neanche a Lei, Onorevole Bersani, Lei che non ha mai vinto una beneamata ceppa nella Sua vita, Lei che ha fatto il Ministro dell'economia vantando una laurea in filosofia, Lei che ha ereditato un partito che aveva un'idea ed è riuscito a riportarlo indietro nel tempo, quando Voi, voi, pur di governare, avete fatto sedere su queste sedie gente come Mastella e Diliberto, contemporaneamente.
No, non mi riferisco solo a Voi, Onorevoli Colleghi, e non mi riferisco neanche al Presidente della Repubblica che mi ha chiesto di venire qui a salvare il culo all'Italia, attuando una sorta di colpo di Stato, visto che il mio predecessore ha sempre avuto il suo bel voto di fiducia da parte di questo Parlamento.
E non mi riferisco neanche all'Onorevole Presidente della Camera che già ieri, leggevo, ancora prima che mi insediassi definitivamente, parlava di quello che avrei dovuto e non dovuto fare, mettendo al primo posto la riforma della legge elettorale perché interessato a trovare un modo per non sparire definitivamente dal palcoscenico politico.
No, non mi riferisco a nessuno di Voi, Onorevoli Colleghi benedetti da tutti gli sprechi che quasi 50 anni di democrazia cristiana e partito comunista hanno approvato nel silenzio generale dei giornali da loro stessi sovvenzionati.
No, io sono qui perché gli italiani hanno fallito come popolo.
Hanno fallito perché hanno deciso di barattare il proprio voto per un posto sicuro e tranquillo nello Stato, hanno fallito perché non hanno mai denunciato la Mafia, perché lavorano in nero mentre prendono il sussidio di disoccupazione o la cassa integrazione, perché non pagano le tasse, perché non fanno né pretendono lo scontrino, perché erano al fianco degli operai della FIAT quando chiedevano di lavorare meno e lavorare tutti, dei dipendenti di Alitalia che andavano alle manifestazioni col cappio al collo alla faccia dei loro colleghi di Ryanair, perché non hanno mai preteso una scuola funzionante, perché le cose andavano bene così, tutto sommato, e perché, se alla fine ci si lamentava un po', il contentino prima o poi arrivava.
Invece sono arrivato io. Eh sì, Onorevoli Colleghi, sono arrivato io e se me ne vado l'Italia finisce come la Grecia.
Quindi, visto che so, Onorevoli colleghi, che nel momento in cui proporrò il taglio del Vostro numero, il taglio dei Vostri privilegi, il taglio della Vostra pensione, il mio governo cadrà perché troverete il pretesto per farlo cadere, allora ho deciso che reintrodurrò l'ICI, farò un prelievo una tantum sui conti correnti, metterò una tassa patrimoniale, aumenterò l'età pensionabile e farò sì che il Fisco sia più efficiente, anche a costo di qualche migliaio di cartelle pazze in più. 
E gli italiani pagheranno, pagheranno tutto, fino all'ultimo centesimo, perché è colpa loro se siamo in questa situazione.
Questo farò, però, Onorevoli Colleghi, una richiesta, visto che Voi non siete in grado di governare, né volete governare in questo momento di crisi in cui bisogna prendere decisioni impopolari, Vi prego, attraverso gli organi di stampa che controllate direttamente o indirettamente, di far riportare la seguente mia dichiarazione: 

venerdì 11 novembre 2011

L'Italia volta pagina

- Buongiorno, è la Segreteria particolare del Presidente della Repubblica, il Presidente vorrebbe parlare con il Presidente Mario Monti
- Buongiorno, un attimo e glielo passo subito
- Pronto?
- Pronto, buongiorno, Le passo subito il Presidente
(musica)
- Pronto?
- Pronto, buongiorno Presidente
- Oh, buongiorno Mario
- Mi dispiace disturbarti, so che sei sempre impegnatissimo
- Ma figuriamoci, Presidente, mi dica
- Allora, non c'è molto da dire, immagino tu stia leggendo i giornali, lo spread che ci sta uccidendo, un Governo ormai allo sbando, l'economia a rotoli, o meglio, lo Stato a rotoli
- Sì, è una situazione davvero preoccupante
- Mario, ieri Berlusconi è venuto da me e mi ha detto "Presidente, so di non aver fatto quello che dovevo, purtroppo non ci sono riuscito perché tutti sono contro di me, tutti vogliono e nessuno vuole rinunciare a niente"
- Chiaro
- Sì, ma senti, mi dice che ha sentito Tremonti e che Tremonti gli ha detto che o si fanno i tagli a tutti oppure andiamo in default
- Concordo
- Solo che Berlusconi mi dice che sono mesi che sta cercando di far passare qualche misura per tagliare, ma gli sono tutti contro. Tagli il ministero della difesa? La Russa si incazza e compra 19 maserati, tagli l'ambiente? La Prestigiacomo, Mario, la Prestigiacomo, minaccia di andarsene. Tagli le province? Arriva Bossi e blocca tutto. Questa è la situazione e, credimi, per quanto puoi immaginare a che punto sia la mia stima per Berlusconi, credo non abbia tutti i torti, con la gente che ha intorno è impossibile fare qualcosa per l'Italia, gente ignobile che pensa solo alle prossime elezioni e a garantirsi il proprio giro di clientela
- Lo so, la situazione è schifosa
- E' schifosa, sì, ma qualcosa bisogna pur fare, giusto?
- Certo
- Allora, con Berlusconi ci siamo messi a riflettere sulle possibili soluzioni, mi dice che sarebbe pronto a fare un passo indietro per il bene del Paese
- Incredibile, non l'avrei mai creduto capace
- Già, ma Mario, credimi, siamo alla frutta
- Lo so, giusto qualche tempo fa ho analizzato i vari problemi dell'Italia con il mio gruppo di studio
- Ah
- Sì, siamo arrivati alla conclusione che, passato il momento di crisi economica dovuto alle banche, ora l'unica cosa da fare è riuscire a far ripartire l'economia, economia che può ripartire solo se dallo Stato arrivano liquidi per rimettere in moto la macchina
- Ti ascolto
- Guardi, Presidente, la faccio molto semplice, le banche non hanno più soldi, le imprese lavorano, ma lavorano e vengono pagate dopo 60-90 giorni, quando va bene, manca liquidità e più i pagamenti arrivano in ritardo, più la posizione debitoria delle società verso le banche si aggrava e, contemporanemente, meno liquidità hanno le banche da dare in prestito. Questo è un circolo vizioso che deve essere abbattuto
- Hai già qualche idea?
- Certo, la tassazione in Italia è già tra le più alte al Mondo, con l'aumento dell'Iva i consumi si sono ulteriormente contratti, quindi non si può utilizzare la leva fiscale, ma una soluzione c'è, eliminare gli sprechi
- Sono d'accordo
- Sono gli sprechi dello Stato che hanno fatto ingigantire il debito pubblico e che, peraltro, non ci permettono ad ora di avere noi quei fondi necessari a fare investimenti mirati per dare liquidità alle imprese private
- Chiaro
- E non solo, bisogna ricostruire da nuovo tutto il concetto di Welfare, aumentare l'età pensionabile portandola alla media europea, eliminare le baby pensioni, diminuire e restringere la cassa integrazione, forse gli operai non sono i responsabili della crisi, ma anche loro ci hanno campato e i costi sono fniti sullo Stato. Bisogna segare tutti i dipendenti pubblici in eccesso, i forestali in sicilia, le migliaia di bidelli che lavorano in scuole sporche, tutta la gente in malattia perenne, vendere il patrimonio dello Stato, privatizzare, snellirsi, cedere due reti della RAI, e così via
- Sì
- Ci vuole una rivoluzione copernicana se vogliamo farcela, abbattere il numero dei parlamentari, abbattere le auto blu, i portaborse, le indennità, togliere tutto tranne lo stretto indispensabile, riformare la giustizia e potrei continuare per ore
- Certo, e ora capisci perché nessun partito si prenderà mai carico di questa situazione?
- Lo so, è doloroso, ma è l'unica via, almeno secondo me
- E qui arriviamo al vero motivo della mia telefonata
- Mi dica, Presidente
- Ecco, mi chiedevo se, in caso di passo indietro di Berlusconi, che, te lo ripeto, è certo, saresti disposto a formare un Governo tecnico per fare tutto quello che mi hai detto
- Presidente, per me sarebbe un onore, ma prima di accettare ho bisogno di due risposte
- Chiedimi pure tutto ciò che vuoi
- Allora, per prima cosa voglio sapere se avrei carta bianca nel decidere la squadra di Governo o se dovrò sottostare alle logiche dei partiti, voglio dire, non voglio che un inetto, incapace trasformista come Casini mi venga a dire che devo mettere sottosegretario la Carlucci solo perché è andata nel suo partito
- Chiaro e, credimi, questo te lo posso assicurare
- Bene, ora l'altra questione: per accettare questo incarico io devo abbandonare tutte le mie cariche, ovviamente
- Sì
- Ecco, non vorrei sembrare venale, ma cosa ci guadagno?
- Avresti la riconoscenza dell'Italia intera e considera che lo stipendio del Presidente del Consiglio è decisamente ben retribuito
- Certo, però il mio Governo tecnico durerebbe in carica solo pochi mesi, forse un anno e poi?
- Potresti tornare al tuo lavoro
- Troppo facile, io avevo pensato a questa soluzione, visto che ha il potere mi elegge senatore a vita, in modo tale che per tutta la vita possa percepire, oltre alla pensione, anche l'indennità a me spettante, tanto sono poco meno di 150.000 Euro l'anno e quindi non incidono più di tanto nel bilancio di uno Stato. Una volta eletto, apriamo la crisi di Governo e se mi chiederà formalmente di accettare l'incarico, io lo farò.
- Ma non sarebbe etico
- Etico? Si ricorda, Presidente, che siamo in Italia?
- Lo so, ma non aveva detto di voler ridurre gli sprechi? Che la politica costava troppo, ecc. ecc.?
- Presidente, è presto detto, come le ho già detto taglierò tutto, poi finito di tagliare tutto, mi dimenticherò di abbassare lo stipendio dei senatori, tanto con le misure che ho in mente l'Italia potrà salvarsi senza problemi e almeno mi sarà garantita una giusta diaria
- Lo trovo un controsenso
- Prendere o lasciare
- Prendo
- Ha fatto la scelta giusta, vedrà che gliela cambio io questa Italia marcia.