giovedì 9 settembre 2010

Breve intervallo comico. Genesi di un fenomeno.

MR - Buongiorno, posso entrare?
Produttore - Ma certo, certo, venga pure.
MR - Ecco, volevo intanto ringraziarLa di avermi fatto chiamare.
Produttore - Scherza? Grazie a Lei di essere venuto. Ho visto la videocassetta con il Suo numero e sono rimasto sbalordito.
MR - Eh, sbalordito...addirittura?!?
Produttore - Certo! Ho visto energia, grinta, potenzialità, mi è piaciuto davvero moltissimo, credo che se uniamo le forze, il Suo talento insieme alla nostra organizzazione, potremo creare il nuovo fenomeno dell'anno in Italia.
MR - Lei esagera!
Produttore - Certo che no! Apprezzo molto la modestia nelle persone, non ha idea di quanti artisti arrivino qui da me, si siedano e mi guardino con l'aria spocchiosa di chi si merita tutto. Lei no, invece, e questo lo sto veramente apprezzando e, mi creda, raramente sono così entusiasta quando incontro un talento del Suo genere.
MR - Lei mi lusinga...ad ogni modo non posso che ringraziarLa di tutte queste belle parole. Sa, ho sempre coltivato questa passione da solo, nella mia stanza e sentirmi dire da una persona del Suo calibro che sono bravo, be', capirà, é una soddisfazione doppia.
Produttore - Mi creda, è tutto meritato.
MR - Grazie ancora. Ora, non so...cosa devo fare?
Produttore - Guardi, una volta firmato il contratto penseremo noi a spedirLa nell'orbita delle celebrità mondiali. Si prepari ad essere visto in tutte le più importanti trasmissioni del mondo!
MR - Mi sembra davvero un sogno...ci sono controindicazioni?
Produttore - Assolutamente no! Ho parlato con i nostri addetti al marketing, vorremmo riuscire ad impreziosire le Sue performance con un po' di musica di sottofondo.
MR - Mi sembra una buona idea. Cosa proponete?
Produttore - Guardi, c'è un ragazzo, più o meno Suo coetaneo che ci ha lasciato una sua cassettina. A noi non garba più di tanto, però, visto che vogliamo che le Sue capacità spicchino e dal momento che ci serve giusto un accompagnamento di sottofondo, crediamo che possa essere la persona giusta per Lei.
MR - Ho capito...il solito raccomandato, vero?
Produttore - Non mi faccia dire niente (sorride). Ad ogni modo, vorremmo che fosse Lei a giudicarlo, se lo ritiene troppo scarso per fare da sottofondo al Suo numero, cercheremo qualcos'altro. Di questo non deve preoccuparsi.
MR - La ringrazio, ma, guardi, non voglio impormi, come ripeto, sono stupito che le mie cose Le piacciano. Se Lei crede che il ragazzo vada bene, mi voglio fidare.
Produttore - Lei è veramente una persona speciale. Guardi, visto che è qui, lo faccio entrare così vi presento.
MR - Perfetto.
Produttore - Guardi, solo una cortesia, ha i denti molto storti. Non glieli fissi.
MR - Certo, certo.
Produttore - A pensarci anche questo suo difetto fisico non potrà che farLa risaltare ancora di più.
MR - Troppo buono.
Produttore - Si figuri. Lo faccio entrare.
(Entra un ragazzo. E' giovane. Un giubbotto di jeans. Denti storti)
Produttore - Vieni, vieni, ti faccio conoscere quello a cui dovrai fare da spalla.
Ragazzo - Grazie.
(avanza esitante)
Produttore - Ecco, caro Mauro, lascia che ti presenti la tua spalla.
Ragazzo - Piacere, Massimo, Massimo Pezzali, ma tu puoi chiamarmi Max.
MR - Piacere mio, Mauro Repetto.




sabato 4 settembre 2010

Dialoghi immaginari, vol. 1

Dio - Buongiorno.
Avvocato - Buongiorno.
Dio - Sa perché é qui?
Avvocato - Assolutamente no! Anzi, chi è Lei?
Dio - Sono Dio.
Avvocato - Me lo provi.
Dio - Cosa vuole che faccia?
Avvocato - Non so, intanto ci penso. Ad ogni modo, perché sarei qui al cospetto del cosidetto Dio?
Dio - Lei è morto.
Avvocato - Impossibile! Fino ad un attimo fa ero in coda in Cancelleria in Tribunale...
Dio - Appunto.
Avvocato - Ah! In effetti, potrebbe anche essere, a volte si perde il senso del tempo in Tribunale.
Dio - Senta, non ho tutta la giornata e vedo che il suo fascicolo è corposo, quindi se possiamo procedere...
Avvocato - Corposo? Mi pare molto strano. Si tratterà di un caso di omonimia.
Dio - Impossibile, non lo sa che sono onnisciente?
Avvocato - Mah, e allora di cosa si tratterebbe?
Dio - Innanzitutto ha ripetuto più volte il mio nome invano.
Avvocato - Questo non corrisponde al vero, più volte ho detto "zio" e probabilmente i Suoi vigili non hanno capito bene, ma, quand'anche avessi detto "dio", non sarebe stato riferito a Lei, bensì ad un amico che ho soprannominato proprio in quel modo per le sue qualità notevoli, pur ovviamente inferiori alle Sue.
Dio - Leggo poi che ha peccato di superbia.
Avvocato - Non è possibile, è che avevo sempre ragione in tutte le discussioni avute nella mia vita.
Dio - Non ha rispettato i suoi genitori.
Avvocato - A loro è sempre piaciuto così, so che sono strani, ma che Le devo dire? Mi sono adeguato.
Dio - Non ha mai santificato le feste.
Avvocato - Ah no! questo no, almeno non secondo una lettura estensiva dei precetti che si trovano in alcuni Vangeli apocrifi e di cui Lei sicuramente è a conoscenza, dove chiaramente si lascerebbe intendere vagamente che durante le feste basterebbe riposarsi e fare ciò che più aggrada per santificarle. Non è certo colpa mia se non vi siete ancora messi d'accordo su quali letture e precetti considerare definitivamente abrogate. Mi permetto di ricordarLe che "in dubio pro reo".
Dio - Leggo, poi che ha tradito sua moglie?
Avvocato - Anche in questo caso, mi trovo in disaccordo. Secondo la Corte Suprema di Singapore, infatti, il farsi fare un pompino non può essere considerato tradimento, ergo, mi pare evidente, che anche questa accusa nei miei confronti non può essere considerata valida e, mi tocca avvertirLa, che tutto queste false e diffamanti accuse potrebbero costringermi ad agire contro di Lei se continuerà su questa strada.
Dio - Sa qual è il suo peccato più grave?
Avvocato - Vedo che continua...mi dica.
Dio - Lei è un avvocato.
Avvocato - Caspita...questo è vero. Ah, ma forse è per questo che non ho mai creduto in Lei, Dio.
Dio - E ora? Crede?
Avvocato - Neanche adesso e, infatti, credo che vi sia un difetto di giurisdizione, se io non La riconsoco come autorità, come giudice, in quanto non competente sulla mia persona, la quale non crede alla Sua esistenza, come può giudicarmi legittimamente?
Dio - E se Le provassi che sono Dio?
Avvocato - Be', in quel caso tutto cambierebbe.
Dio - Bene, per la seconda volta, cosa devo fare per dimostrarle che sono Dio?
Avvocato - Posso chiedere qualsiasi cosa?
Dio - Certo, posso far tutto.
Avvocato - Ho la Sua parola?
Dio - Sì. Dio è verità.
Avvocato - Lei è eterno e onnipotente, giusto?
Dio - Sì.
Avvocato - Bene, allora si uccida.
Dio - ...
Avvocato - Se Lei si uccidesse, visto che è anche immortale, dimostrerebbe di essere Dio abbattendo un Suo stesso dogma. A quel punto io crederei.
Dio - Ma se io mi uccidessi, poi Satana controllerebbe il mondo, portando morte, distruzione e malvagità nel mondo.
Avvocato - Lo so, ma Lei mi ha chiesto cosa doveva fare per convincermi della Sua esistenza, quindi ora è tenuto ad eseguire.
Dio - E non le importa cosa accadrà sulla Terra?
Avvocato - Ehi, sono un avvocato!
Dio - Cazzo!