martedì 19 febbraio 2013

Cara elettrice, caro elettore,



(Ricevo oggi lettera da parte del candidato premier Bersani, insieme a: 1) Richiesta pagamento iscrizione Albo Avvocati, 300 €; 2) Ennesimo tagliandino con cui mi si invita a ritirare della corrispondenza in posta perché il postino ha fretta e, quindi, non suona per consegnare, ma preferisce mandare me a ritirare le cose che dovrebbe darmi lui. Capite bene che l'arrivo della missiva da parte di Bersani non partiva con i migliori auspici, ad ogni modo, riporto il testo).

Cara elettrice, caro elettore,

il nostro Paese sta vivendo il suo momento più difficile e incerto. Ad ogni angolo si vedono sofferenza, disagio, sfiducia. E Bersani candidato premier.

Ma tutto questo non riesce a nascondere le grandi energie e la straordinaria capacità di riscossa che l'Italia ha sempre mostrato e che bisogna oggi risvegliare. Tipo dopo il disastro del 2002 in Corea, quando l'Italia venna eliminata giocando un calcio pessimo.

In vista delle prossime elezioni mi rivolgo a Lei senza raccontare favole o promettere miracoli, ma con la certezza che, assieme, sapremo darci tempi migliori. Una volta morti.

Ci vorranno semplicità, verità ed uno sforzo comune in cui chi ha di più accetterà di dare di più secondi (N.d.a. - Il refuso è nella lettera) principi di giustizia e di equità. Sarebbe facile pensare al politico e alla politica in genere che hanno mangiato su tutti gli italiani costringendo la parte produttiva del Paese a pagare tasse su tasse per permettere a quella banda di inetti di brindare sulle macerie del Paese che volevano governare, quindi lo faremo.

Ci vorranno riforme per mettere pulizia nella vita pubblica (sarebbe suonato meglio "polizia nella vita pubblica), per far crescere l'occupazione (un mantra), per garantire i servi rafforzandoli per le persone e le famiglie più deboli ed esposte. All'incapacità dei politici di amministrare il bene pubblico.
Moralità e lavoro sono per me le parole della prossima legislature. Subito dopo Papa e Giovanni. Le riempiremo di misure concrete, in ogni campo. Ovunque, sempre e per sempre. Il mio Partito (N.d.a. - il maiuscolo è suo), il Partito Democratico, è pronto a garantire sia la stabilità del Governo, sia la prospettiva di cambiamento. E anche viceversa.

Noi democratici siamo alternativi alle politiche della destra che in questi lunghi anni hanno portato l'Italia dove non doveva essere (a dover sperare in un Bersani premier), e cioè nel punto più acuto della crisi economica e sociale e all'estremo svilimento delle istituzioni (manco il Monte dei Paschi o Pisapia fossero colpa di Berlusconi); siamo alternativi al populismo e alla demagogia, all'idea dell'uomo solo al comando, alla faziosità di chi pensa di fare da solo (una stoccata all'ex amico di sempre D'Alema e un chiaro ricordo della scelta di Prodi di governare l'Italia senza avere una maggioranza al senato); siamo alternativi ad una politica che si organizza attorno ad una sola persona secondo un modello sconosciuto a tutte le democrazie del mondo. In effetti quella americana non è una democrazia, o forse è sconosciuta nel mondo di Bersani.

Crediamo nella partecipazione e ad una politica aperta alla società e (N.d.a. - tenetevi forte) al civismo. Sì civismo. Lo abbiamo dimostrato chiamando milioni di cittadini a scegliere il candidato Premier e i Parlamentari, sconfiggendo così una legge elettorale assurda (che non abbiamo cambiato perché in fondo ci piace così) ed aprendo la strada finalmente a tante donne e tanti giovani. E al costo di solo 2 euro.

Crediamo in una politica che mantiene la parola e che mette l'Italia davanti agli interessi di parte. L'altra parte. Lo abbiamo dimostrato in questi anni difficili, confermando con la coerenza dei fatti i nostri impegni. Stando all'opposizione.
In Lombardia sosteniamo con passione la proposta di rinnovamento che Umberto Ambroli rappresenta al meglio dopo vent'anni di governo ininterrotto della destra. In lui e nel suo progetto riconosciamo i tratti della serietà e della concretezza oltre che l'impegno fondamentale per il bene comune. Comune a chi?

Siamo oggi la forza fondamentale che porta sulle spalle l'alternativa alla destra e che può prendersi la responsabilità di portare il cambiamento nel governo del Paese. Un po' come Peppone a Bresciello.
Pensiamo dunque di poterLe chiedere una scelta di sostegno e di fiducia verso il Partito Democratico e verso la mia persona. E questo dovrebbe farvi capire quanto poco lungimirante sia Bersani.

Ci impegnamo a mettere la Sua fiducia e il Suo sostegno al servizio di un'Italia giusta. Per noi.

(firma)

(niente "cordiali saluti", l'Italia giusta non lo vuole).