venerdì 11 novembre 2011

L'Italia volta pagina

- Buongiorno, è la Segreteria particolare del Presidente della Repubblica, il Presidente vorrebbe parlare con il Presidente Mario Monti
- Buongiorno, un attimo e glielo passo subito
- Pronto?
- Pronto, buongiorno, Le passo subito il Presidente
(musica)
- Pronto?
- Pronto, buongiorno Presidente
- Oh, buongiorno Mario
- Mi dispiace disturbarti, so che sei sempre impegnatissimo
- Ma figuriamoci, Presidente, mi dica
- Allora, non c'è molto da dire, immagino tu stia leggendo i giornali, lo spread che ci sta uccidendo, un Governo ormai allo sbando, l'economia a rotoli, o meglio, lo Stato a rotoli
- Sì, è una situazione davvero preoccupante
- Mario, ieri Berlusconi è venuto da me e mi ha detto "Presidente, so di non aver fatto quello che dovevo, purtroppo non ci sono riuscito perché tutti sono contro di me, tutti vogliono e nessuno vuole rinunciare a niente"
- Chiaro
- Sì, ma senti, mi dice che ha sentito Tremonti e che Tremonti gli ha detto che o si fanno i tagli a tutti oppure andiamo in default
- Concordo
- Solo che Berlusconi mi dice che sono mesi che sta cercando di far passare qualche misura per tagliare, ma gli sono tutti contro. Tagli il ministero della difesa? La Russa si incazza e compra 19 maserati, tagli l'ambiente? La Prestigiacomo, Mario, la Prestigiacomo, minaccia di andarsene. Tagli le province? Arriva Bossi e blocca tutto. Questa è la situazione e, credimi, per quanto puoi immaginare a che punto sia la mia stima per Berlusconi, credo non abbia tutti i torti, con la gente che ha intorno è impossibile fare qualcosa per l'Italia, gente ignobile che pensa solo alle prossime elezioni e a garantirsi il proprio giro di clientela
- Lo so, la situazione è schifosa
- E' schifosa, sì, ma qualcosa bisogna pur fare, giusto?
- Certo
- Allora, con Berlusconi ci siamo messi a riflettere sulle possibili soluzioni, mi dice che sarebbe pronto a fare un passo indietro per il bene del Paese
- Incredibile, non l'avrei mai creduto capace
- Già, ma Mario, credimi, siamo alla frutta
- Lo so, giusto qualche tempo fa ho analizzato i vari problemi dell'Italia con il mio gruppo di studio
- Ah
- Sì, siamo arrivati alla conclusione che, passato il momento di crisi economica dovuto alle banche, ora l'unica cosa da fare è riuscire a far ripartire l'economia, economia che può ripartire solo se dallo Stato arrivano liquidi per rimettere in moto la macchina
- Ti ascolto
- Guardi, Presidente, la faccio molto semplice, le banche non hanno più soldi, le imprese lavorano, ma lavorano e vengono pagate dopo 60-90 giorni, quando va bene, manca liquidità e più i pagamenti arrivano in ritardo, più la posizione debitoria delle società verso le banche si aggrava e, contemporanemente, meno liquidità hanno le banche da dare in prestito. Questo è un circolo vizioso che deve essere abbattuto
- Hai già qualche idea?
- Certo, la tassazione in Italia è già tra le più alte al Mondo, con l'aumento dell'Iva i consumi si sono ulteriormente contratti, quindi non si può utilizzare la leva fiscale, ma una soluzione c'è, eliminare gli sprechi
- Sono d'accordo
- Sono gli sprechi dello Stato che hanno fatto ingigantire il debito pubblico e che, peraltro, non ci permettono ad ora di avere noi quei fondi necessari a fare investimenti mirati per dare liquidità alle imprese private
- Chiaro
- E non solo, bisogna ricostruire da nuovo tutto il concetto di Welfare, aumentare l'età pensionabile portandola alla media europea, eliminare le baby pensioni, diminuire e restringere la cassa integrazione, forse gli operai non sono i responsabili della crisi, ma anche loro ci hanno campato e i costi sono fniti sullo Stato. Bisogna segare tutti i dipendenti pubblici in eccesso, i forestali in sicilia, le migliaia di bidelli che lavorano in scuole sporche, tutta la gente in malattia perenne, vendere il patrimonio dello Stato, privatizzare, snellirsi, cedere due reti della RAI, e così via
- Sì
- Ci vuole una rivoluzione copernicana se vogliamo farcela, abbattere il numero dei parlamentari, abbattere le auto blu, i portaborse, le indennità, togliere tutto tranne lo stretto indispensabile, riformare la giustizia e potrei continuare per ore
- Certo, e ora capisci perché nessun partito si prenderà mai carico di questa situazione?
- Lo so, è doloroso, ma è l'unica via, almeno secondo me
- E qui arriviamo al vero motivo della mia telefonata
- Mi dica, Presidente
- Ecco, mi chiedevo se, in caso di passo indietro di Berlusconi, che, te lo ripeto, è certo, saresti disposto a formare un Governo tecnico per fare tutto quello che mi hai detto
- Presidente, per me sarebbe un onore, ma prima di accettare ho bisogno di due risposte
- Chiedimi pure tutto ciò che vuoi
- Allora, per prima cosa voglio sapere se avrei carta bianca nel decidere la squadra di Governo o se dovrò sottostare alle logiche dei partiti, voglio dire, non voglio che un inetto, incapace trasformista come Casini mi venga a dire che devo mettere sottosegretario la Carlucci solo perché è andata nel suo partito
- Chiaro e, credimi, questo te lo posso assicurare
- Bene, ora l'altra questione: per accettare questo incarico io devo abbandonare tutte le mie cariche, ovviamente
- Sì
- Ecco, non vorrei sembrare venale, ma cosa ci guadagno?
- Avresti la riconoscenza dell'Italia intera e considera che lo stipendio del Presidente del Consiglio è decisamente ben retribuito
- Certo, però il mio Governo tecnico durerebbe in carica solo pochi mesi, forse un anno e poi?
- Potresti tornare al tuo lavoro
- Troppo facile, io avevo pensato a questa soluzione, visto che ha il potere mi elegge senatore a vita, in modo tale che per tutta la vita possa percepire, oltre alla pensione, anche l'indennità a me spettante, tanto sono poco meno di 150.000 Euro l'anno e quindi non incidono più di tanto nel bilancio di uno Stato. Una volta eletto, apriamo la crisi di Governo e se mi chiederà formalmente di accettare l'incarico, io lo farò.
- Ma non sarebbe etico
- Etico? Si ricorda, Presidente, che siamo in Italia?
- Lo so, ma non aveva detto di voler ridurre gli sprechi? Che la politica costava troppo, ecc. ecc.?
- Presidente, è presto detto, come le ho già detto taglierò tutto, poi finito di tagliare tutto, mi dimenticherò di abbassare lo stipendio dei senatori, tanto con le misure che ho in mente l'Italia potrà salvarsi senza problemi e almeno mi sarà garantita una giusta diaria
- Lo trovo un controsenso
- Prendere o lasciare
- Prendo
- Ha fatto la scelta giusta, vedrà che gliela cambio io questa Italia marcia.

2 commenti: