venerdì 6 aprile 2012

Sincerità


"Italiane e Italiani, in questi mesi di duro lavoro, abbiamo cercato di risistemare i conti dello Stato. Vi abbiamo chiesto, e vi stiamo chiedendo ancora, sacrifici. Abbiamo aumentato le tasse, abbiamo reintrodotto l'ICI, aumentandola, inventato nuovi balzelli, persino se volete farvi un viaggio in aereo ora pagate di più. E, lo sappiamo, la nostra riforma del lavoro non porterà a niente. No, neanche la scuola toccheremo, non siamo in grado di proporre una sua riforma credibile, perché non ci sono soldi. Anche le misure per lo sviluppo non porteranno a nulla, avete mai sentito di sviluppo senza investimenti? Siamo seri. E noi lo siamo, siamo professori, lo sappiamo quello che si può e quello che non si può fare. Qualcuno di voi si sta suicidando, è una cosa triste, che ci lacera, ma che ci fa risparmiare. Siamo in tanti, oltre 60 milioni, forse è un discorso arido e cinico, ma qualcuno in meno, non può che giovare alle casse dello Stato, specie nel lungo periodo. No, non aspettatevi nemmeno la riforma della giustizia, non solo non ci sono i soldi, ma non possiamo neanche stravolgere un sistema giuridico che è considerato tra i peggiori del mondo occidentale senza mettere in conto di entrare in conflitto con la magistratura. E non ne abbiamo alcuna intenzione. No, le banche non verranno toccate, perché senza banche che ci girino tutti i dati dei vostri conti correnti, non saremmo in grado di essere puntuali nella rilevazione delle vostre grandi e piccole evasioni. No, non aspettatevi nulla, se non di riuscire a sopravvivere. Quello che potevamo fare, farvi pagare, l'abbiamo fatto, ora alziamo bandiera bianca. Italiani, abbiamo salvato lo Stato, il nostro e vostro Stato, ma non potete aspettarvi altro, almeno per ora. Inutile che vi illudiate, le vostre fortune e le vostre disgrazie sono solo nelle vostre mani, noi ora inseriremo il pilota automatico, governando il governabile e perdendo tempo, che Dio vi assista".
Il Premier si alzò, girò le spalle ai giornalisti e si incamminò verso il Quirinale, lo aspettava il Presidente della Repubblica, per un thè.

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