mercoledì 4 aprile 2012

La mia scuola

SCUOLA
Come spiegare l'Arnaldo 63° in classifica.
Da ex arnaldino ormai trentaduenne non ho potuto che leggere con stupore e rammarico la notizia secondo cui l'Arnaldo è solo 63simo nella classifica delle 453 scuole lombarde; almeno stando agli studi della Fondazione Giovanni Agnelli che, su basi scientifiche, hanno «catalogato» tutti gli istituti presenti nel territorio, in base non solo alla qualità dell'insegnamento (difficilmente valutabile), ma anche ai risultati ottenuti dagli ex alunni appena abbandonate le mura scolastiche.
Ebbene, vedere la mia scuola cadere così in basso, superata dal Calini, dal Copernico, dal Golgi e dall'Olivelli Putelli di Darfo, è stato un colpo al cuore.
Dopo aver gridato, dentro di me, al complotto, aver deriso le fredde statistiche matematiche che mai potranno imprigionare lo spirito letterario, ebbene, dopo tutto questo, mi sono fermato a ricordare e riflettere.
E mi sono venute in mente le ore passate ad ascoltare impettite professoresse ripetere stanche lezioni imparate anni addietro, le stesse che premiavano sistematicamente quanti, come pappagalli, riuscivano ad imparare la lezione a memoria; mi sono ricordato di presidi che, al posto di cercare di spronare alcuni professori di filosofia e storia ad insegnare, incredibile dictu, filosofia e storia invece che disquisire delle proprie ricette culinarie preferite, preferivano moralizzare i giovani studenti, come novelli Catoni Censori.
Mi sono ricordato del laboratorio linguistico e di chimica, stanze vecchie già dieci anni or sono, che venivano sfruttate talmente poco che ogni volta mi sembrava di andarci per la prima volta; delle professoresse di inglese che in cinque anni non ci hanno mai fatto fare una volta conversazione (in compenso ricordo ancora benissimo la costruzione di una frase al passato condizionale, utilissima se si deve parlare dei massimi sistemi con un filosofo).
E così via, fino a ricordarmi delle ultime polemiche per l'utilizzo del nome Arnaldo per la locandina di una innocua festa studentesca.
Ho ripensato a tutto questo e allora ho dovuto chiedere scusa alle statistiche.
Il 63simo posto è più che meritato. Per farmi tornare il sorriso, mi toccherà aspettare di leggere la classifica delle scuole più piene di sè.

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