giovedì 22 marzo 2012

A real life/3 - Oliviero Diliberto

Oliviero Diliberto nasce a Cagliari nel 1956 da una famiglia borghese. Non sappiamo molto dei suoi anni giovanili, ma, viste le scelte che farà in futuro, possiamo immaginare che non siano stati un granché.
Laureatosi in giurisprudenza, diventa professore di diritto romano. Che è un po' come un ingegnere che diventi professore di storia dell'ingegneria. O un filosofo, professore di storia dell'automobile. O un muratore, professore.
Grazie alle proprie capacità viene universalmente riconosciuto come romanista di fama internazionale tanto da collaborare in qualità di consulente per istituzioni cinesi. Sì, istituzioni cinesi, sì, diritto romano, sì, la Cina degli anni '80 pre-boom. No, non ha alcun senso, ma la pagina di Wikipedia, presumibilmente scritta dallo stesso Diliberto, così riporta e noi ci atteniamo.
Già a 13 anni è iscritto ai circoli giovanili del PCI, dimostrando quanto sia vero il proverbio "Solo un idiota non cambia mai idea".
Sui primi anni di militanza ha dichiarato: "Non avevo nessuna passione per le esperienze cinesi. Assistevo allibito alle eterne discussioni sul Libretto Rosso di Mao. Non avevo nemmeno il mito del Che". Praticamente stava lì per la figa. 
Nel 1991, a seguito dello scioglimento del PCI, confluisce in Rifondazione Comunista, diventandone membro attivo, tanto che, tra il '94 e il '95 dirige il settimanale del PRC "Liberazione" (oggi quotidiano, domani chiuso).
Nel '98, da Capogruppo alla Camera, aderisce al PdCI, a seguito dello scisma interno, non volendo aderire alla sfiducia al Governo Prodi promossa da Bertinotti e votando a favore dell'intervento militare in Kosovo. Ma solo perché ancora non esistevano le bandiere della Pace.
Diventa così Ministro di Grazia e Giustizia nel Governo D'Alema sino al 2000. Durante il suo mandato, ci ricordiamo la grande riforma del..., nonché la presa di posizione in materia di....
Tuttavia, nonostante la sua strenue attività di Ministro, qui sopra ampiamente descritta, Diliberto ha avuto anche l'indubbio merito di riportare in Italia Silvia Baraldini (condannata nel 1983 a una pena cumulativa di 43 anni di carcere negli Stati Uniti per concorso in evasione, associazione sovversiva, due tentate rapine e ingiuria al tribunale), scambiando di fatto la cittadina italiana con due tizi americani che si trovarono coinvolti in un brutto incidente
Nel 2004, da Parlamentare, incontra il leader di Hezbollah Ḥasan Naṣrallāh, non suscitando alcuna reazione da parte dei gruppi pacifisti cui aderisce e sostiene.
Negli anni seguenti tenta in ogni modo di ricomporre il vecchio partito comunista, facendo confluire sotto un unico tetto tutti i piccoli partiti nati dopo la disgregazione di Rifondazione. Purtroppo non esistono ancora microscopi abbastanza potenti per capire se sia riuscito o meno nell'intento.
Recentemente ha destato scalpore una sua foto a fianco di una manifestante che portava una maglia con la scritta "Fornero al cimitero". Diliberto ha giurato di non aver visto la maglia.
Attualmente è docente universitario, presso l'Università La Sapienza di Roma, di "Isituzioni Di Diritto Romano". Questo blog propone un premio in denaro allo studente che, per mero amor di scienza e verità, si presenterà ad una sessione di esami con una maglietta con la scritta "Diliberto culo aperto".

2 commenti: