giovedì 21 gennaio 2010

Processo il Breve, io vado controcorrente.

Ieri il Senato ha approvato il disegno di legge n. 1880 dal titolo "Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell’articolo 111 della Costituzione e dell’articolo 6 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali", in parole povere il c.d. processo breve.

Ora, aspetterò che il disegno venga votato anche alla Camera prima di procedere ad una sua analisi un po' più dettagliata, al momento però mi vorrei concentrare sulle reazioni politiche.

Prendo atto che l'opposizione ha concentrato le sue critiche su due temi fondamentali:

1) Il processo breve cancellerebbe i processi a Berlusconi.
2) Il processo breve, cancellando milioni di processi, non permetterebbe alle vittime di avere giustizia (segue lungo elenco di processi, per lo più finanziari, che riguarderebbero migliaia di consumatori).

Ovviamente, per l'ennesima volta, sono riusciti a perdere l'occasione per smuovere delle critiche serie ad una norma che, allo stato attuale, più che negativa mi pare catastrofica.

1) Il processo breve aiuterebbe Berlusconi: va bene, ma, francamente, qualcuno ne dubitava? e, soprattutto, a qualcuno interessa qualcosa?
Certo, mi si dirà, è l'ennesimo scandalo e bla bla bla, basterebbe ricordare le critiche mosse al Lodo Alfano, per risparmiarsi la fatica di leggere tutti i commenti di questo tipo.
Agli italiani questo interessa? Dubito fortemente, visto che la situazione giudiziaria del premier mi pare chiara da almeno 10 anni e, ciononostante, gode della fiducia dell'elettorato.
Ergo, le critiche sotto questo profilo vengono mosse essenzialmente per far contento il proprio elettorato, situazione entusiasmante, forse, ma di scarsa utilità.

2) Il processo breve non garantirebbe giustizia per le vittime: falso, in quanto il processo penale è vero che si cancellerebbe, ma l'azione potrebbe essere spostata, senza problemi, nel processo civile.
I consumatori, costituitisi parti civili nei processi penali, semplicemente vedrebbero trasformarsi il proprio procedimento da penale a civile, non perdendo, quindi, il diritto ad ottenere il risarcimento per i danni patiti.
Cui prodest se il processo è penale o civile nel momento in cui ciò che conta, in sostanza, è recuperare i soldi buttati via?

Ecco, queste sono le critiche che ho sentito muovere al processo breve, con queste premesse è ovvio che nulla cambierà, visto che risultano, come sempre, semplice aria fritta.

Le due critiche che, invece, mi paiono decisamente fondate e che, se "cavalcate" bene, potrebbero sì cambiare un po' le cose o, quantomeno, far riflettere la maggioranza sull'opportunità politica di una tale riforma, sono:

A) Peggioramento del sistema giustizia: mi pare evidente che se si cancellano dopo un tot di tempo i processi penali per superamento dei limiti previsti dalla legge, tutte le vittime dei reati che ne abbiano interesse, si vedranno costrette, come si diceva più sopra, a spostare la loro richiesta dalla sede penale a quella civile.
Questo cosa comporta? Che per uno snellimento del sistema penale, si avrà un ulteriore peggioramento di quello civile che, già oggi, è in condizioni ben peggiori del suo gemello, se si considerano i tempi per l'ottenimento di una sentenza.
La riforma comporterà, quindi, ulteriori ritardi.
Il processo civile, tra l'altro, è di gran lunga il processo che agli italiani dovrebbe interessare maggiormente, visto che riguarda cosette tipo separazioni e divorzi, recupero crediti, diritto del lavoro, amministrazioni di sostegno, sfratti, locazioni e, comunque, quanto non sia di competenza penale.
Ecco, fossi un esponente dell'opposizione io direi: "Se passa questa legge, tu, caro il mio Pinco Pallino piccolo imprenditore del Nord, che già ora ci metti 3 anni, quando ti va bene, a farti pagare dal tuo debitore, ecco, proprio tu, ora rischierai che quegli anni diventino 5, 6,7...e sto parlando di una media...", oppure "Tu, cara la mia Vispa Teresa, tu che hai un parente che ha bisogno di un amministratore di sostegno, ecco tu, invece di 6 mesi, un anno, dovrai aspettare 3, 4 anni, e intanto i suoi conti in banca saranno inutilizzabili da te e intanto gli ospedali ti faranno storie per deleghe e firme...". E così via.

B) Il venir meno del carattere dissuasivo della norma penale: i limiti dettati dal processo breve varrebbero per gli incensurati e per reati la cui pena massima è inferiore a 10 anni.
Bene, partendo dal presupposto, non assoluto, ma molto vicino al vero, che un processo penale di primo grado difficilmente si chiude in 3 anni e ancor più difficilmente in 2 in appello e quasi sicuramente non si chiude in un anno in cassazione, quanto tempo ci metteranno i "criminali" a capire che possono delinquere senza problemi, basta che si limitino solo a reati quali, ad esempio:

- Corruzione di minorenni (art. 530 c.p.)
- Uccisione di animali (art.544-bis c.p.)
- Maltrattamento di animali (art. 544-ter c.p.)
- Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli (572 c.p.)
- Percosse (art. 581 c.p.)
- Lesioni personali (art. 582 c.p.)
- Omicidio colposo (art. 589 c.p.)
- Abbandono di persone minori o incapaci (art. 591 c.p.)
- Violenza privata (art. 610 c.p.)
- Violazione di domicilio (art. 614 c.p.)
- Furto (art. 624 c.p.)
- Danneggiamento (art. 635 c.p.)
- Truffa (art. 640 c.p.)
- Ricettazione (art. 648 c.p.)
...

Posto che c'è almeno un partito, la Lega, che basa gran parte della sua comunicazione sul tema della sicurezza, mi chiedo come mai nessuno dell'opposizione abbia pensato di realizzare manifesti con l'elenco dei reati per cui in caso di passaggio della riforma difficilmente il reo rischierebbe di finire in galera.
A questo punto, stando così le cose, senza che vi sia una riforma effettiva della giustizia tout-court, mi chiedo il perché, in uno Stato come il nostro dove, per svariate ragioni, vige già un sentimento di impunità generalizzato, si debba regalare una sorta di carta "esci gratis di prigione" per una serie di reati.
Tenendo poi conto che, se il reato si prescrive per decorrenza dei termini, questo varrebbe come assolutzione, pertanto in caso di successivo reato non si potrebbe neanche applicare (qualora il processo venga fatto nei tempi giusti) l'aggravante della recidiva.
Come prenderebbero gli elettori di centro-destra queste brevi considerazioni?
E, infine, i Giudici non arriveranno a prendere maggiormente in considerazione solo quei reati per cui possono immaginare di riuscire a terminare il processo? Chi glielo farà fare di iniziare processi sapendo già che andranno in prescrizione?

Purtroppo, come sempre, l'opposizione è decisa a restarsene a contemplare castori che volano, piuttosto che iniziare a confrontarsi su aspetti concreti delle vicende legislative.
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lunedì 18 gennaio 2010

Fenomenologia clientelare, parte 1

I clienti siete voi, ognuno di noi è cliente di qualcun altro e ognuno di noi dovrebbe avere la sua specificità che dovrebbe portarlo ad essere completamente diverso nel rapporto con l'altro.

Pare, tuttavia, che questo fenomeno non si presenti allorché una persona si rechi da un avvocato, dal momento che sembra dover rientrare in almeno un archetipo di cliente.

Nella mia carriera, peraltro al momento neanche secolare, ho distinto un serie di clienti tipo:

(di solito i colloqui vanno così)

1) Il cliente incazzato:

Avvocato - Buongiorno!
Cliente - Eh, magari fosse un buon giorno!
A. - Mi dica tutto!
C. - Ecco, ascolti cosa mi è successo (segue racconto in cui, inevitabilmente, il cliente si trova ad essere vittima di abusi inimmaginabili e di ingiustizie di ogni tipo)...ha capito? ha visto? adesso guardi, lei faccia tutto quello che vuole, tutto quello che è necessario, a qualsiasi costo, ma quello lì lo dobbiamo fare nero!
A. - Beh, guardi, va bene, ma tenga presente che (e qui qualsiasi spiegazione venga fornita non verrà ascoltata)...ha capito?
C. - Certo, comunque lo faccia nero...
A. - ...

2) Il cliente che si sente avvocato:

Avvocato - Buongiorno
Cliente - Buongiorno avvocato, guardi le racconto subito cos'è successo così non le faccio perdere tempo...(sostanzialmente comprende l'importanza del tempo, si sa, tra "colleghi"...)...[segue spiegazione]
A. - Ma guardi, secondo me, nel suo caso si potrebbe...
C. - Scusi, se la interrompo, ma ho letto un po' su internet che in questi casi si dovrebbe [segue spiegazione dettagliata]
A. - Per certi versi non è così, guardi, nel suo caso...
C. - Mi scusi se la interrompo di nuovo, infatti, un amico mi diceva che anche a lui è successa una cosa del genere e che lui ha fatto così e così...
A. - Mi pare che il suo amico fosse in una situazione diversa, però...nel suo caso io suggerirei...
C. - Mi scusi ancora, ma proprio ieri sentivo a Forum che in un caso analogo il giudice mi avrebbe dato ragione...
A. - Ah be'! se l'ha sentito a Forum...
C. - Sì, sì...
A. - Ecco, allora, consideri Forum, ok?
C. - Siiii (sorriso)
A. - Ecco, se ne dimentichi anche...
C. - Ah!
A. - Sì, adesso le spiego io in che situazione si trova e cosa bisogna fare...
C. - Sì...
A. - (finisce la spiegazione) Ha capito?
C. - Non so, mi pare proprio una spiegazione diversa da quella che credevo...è sicuro?
A. - Guardi, veda lei, se vuole credere ad internet, ecco qui il pc, faccia lei...altrimenti...
C. - Potrebbe avere ragione lei...
A. - Dice?
C. - Credo...
A. - Ah!

3) Il cliente che non vuole spendere:

Avvocato - Buongiorno!
Cliente - Buongiorno, scusi se la disturbo, ma ho un problema...ci metterò solo pochi minuti...
A. - Si accomodi e mi dica tutto.
C. - Guardi (segue veloce esposizione dei fatti, velocità dovuta al presumibile pensiero che l'avvocato abbia una tariffa oraria), si può fare qualcosa?
A. - Direi di sì!
C. - Bene! Quanto mi viene a costare?
A. - Ma non sa neanche cosa bisogna fare...
C. - Mi fido! Mi dica...
A. - Beh, se stragiudizialmente non si ottengono risultati, allora bisogna intentare causa.
C. - Eh! Certo! Una causa! Chissà quanto costa...quanto?
A. - E' difficile quantificare ora, dipende da molti fattori, il valore della causa, la complessità, la lunghezza, dipende dalla difesa di controparte, ecc.ecc.
C. - Ah! ho capito...ma più o meno?
A. - Non glielo saprei dire, oppure le posso dire una cifra che potrebbe non essere quella...
C. - Me la dica, ho bisogno di saperla...
A. - Non posso!
C. - E' sicuro?
A. - Mi pare di sì...
C. - Sarà...

4) Il cliente che non ha fiducia nella giustizia:

Avvocato - Buongiorno!
Cliente - Eh! Buongiorno! Mica tanto! Se no non sarei qui da lei...
A. - Vabe', insomma...almeno è qui e non in un letto d'ospedale!
C. - L'avrei preferito...
A. - Ok!
C. - Adesso le racconto (segue spiegazione)...
A. - Da quello che mi dice, lei ha ragione e si potrebbe fare così e così.
C. - Eh! ragione...ma quanto dura la causa?
A. - Ah, non lo so! Tenga conto che la media di un processo di primo grado è 3 anni.
C. - 3 anni! è tantissimo comunque, ma sarei anche contento! poi magari il mio dura anche 10!
A. - Cosa vuole che le dica...
C. - Che poi lo so che anche voi avvocati la tirate per le lunghe!
A. - Bah, a dire il vero io preferirei arrivare ad una sentenza in un anno, fatturerei molto prima!
C. - (ironico) Certo!
A. - Le cose, ad ogni modo, stanno così, non le possiamo cambiare
C. - Capisco...a questo punto non so se ne vale la pena...tanto vale tenersi il torto...
A. - Consideri che lei ha ragione e potrebbe rifarsi di tutte le spese effettuate!
C. - Lo so...però...magari la mia controparte conosce il giudice, o ha ganci, allunga una mazzetta di qua o di là, non so!
A. - Mi pare una visione pessimistica!
C. - Sì, ma questa giustizia...
A. - ...
C. - Non so! Ci penso!
A. - Arrivederci e grazie!

venerdì 8 gennaio 2010

Piovono nani sul bagnato...

La dura vita di chi vorrebbe lavorare si scontra il più delle volte con le più che legittime esigenze dei lavoratori pubblici del settore della giustizia.

Quando si cita qualcuno a giudizio, v'è una semplice procedura da eseguire, portare il proprio atto presso gli Ufficiali Giudiziari i quali, ricevendolo, provvederanno a recapitarne una copia (già fatta da voi) a chi volete, oppure, se è fuori città, a consegnarla alle poste per la spedizione e consegna mediante postino.

Una procedura che sembrerebbe abbastanza semplice, se non fossimo in Italia.

E, infatti, se il vostro atto deve essere spedito per posta in un'altra città, voi non potrete andare dagli Ufficiali Giudiziari della vostra città, sarebbe troppo semplice, bensì dovrete recarvi dagli Ufficiali Giudiziari che hanno in carico il luogo dove dovete spedire il plico, anche se questo deve andare per posta.

Anche questo problema potrebbe essere non insormontabile, se tutti gli uffici giudiziari d'Italia, uffici pubblici, pare, osservassero gli stessi orari.
Purtroppo, per ragioni (qui il lettore può inserire una delle mille scuse che può avere nel proprio repertorio...e valgono anche parole a caso prese dal proprio vocabolario) ciò non è così, per cui le cose possono anche andare in questo modo:

Avvocato - (pensa) Oh che bello, devo andare a spedire questo atto di citazione agli ufficiali giudiziari del Tribunale di (...) Sezione distaccata di (...). Quasi quasi ci vado il 30 dicembre, visto che non è un giorno festivo per la pubblica amministrazione.

(sale in auto, fa benzina, prende l'autostrada, esce dall'autostrada, paga il casello, prende una strada statale, arriva nel paesello sede di Tribunale, fa 8 giri per cercare un parcheggio, smadonna, parcheggia, paga il parchimetro, entra in Tribunale, arriva dagli Ufficiali Giudiziari)

Cartello n. 1 - Dal 23 dicembre al 6 gennaio saranno accettati solo gli atti in scandeza e urgenti

Avvocato - (pensa) Il mio atto non è urgente, forse però mi faranno la cortesia...(si reca allo sportello) Buongiorno, ho un atto di citazione da notificare, vengo da (...) purtroppo non sapevo che prendeste solo gli atti urgenti, visto che da noi non è così, non è che me lo potete prendere lo stesso, al massimo lo fate partire dopo il 6.

U.G. - Purtroppo non è possibile, se no dovremmo fare così con tutti, non ha visto il cartello?

A. - (si gira a destra e sinistra, non vede nessuno e pensa: tutti?!?) Certo che l'ho visto...va bene, vorrà dire che tornerò dopo il 6, grazie e arrivederci.

U.G. - (silenzio)

Cartello n. 2 - Si avvisa che per tutto il mese di dicembre l'Ufficio sarà aperto dalle ore 9.00 alle ore 10.30

(sale in auto, smadonna, prende una statale, prende l'autostrada, esce dall'autostrada, paga il casello, parcheggia, torna in studio)

(8 gennaio)

A. - (pensa) Oh che bello, devo tornare a (...), speriamo che tutto vada bene, visto che ho già dovuto spostare di due settimane la data della prima udienza, visto che non ho potuto notificare il giorno che volevo.

(sale in auto, fa benzina, prende l'autostrada, esce dall'autostrada, paga il casello, prende una strada statale, arriva nel paesello sede di Tribunale, fa 8 giri per cercare un parcheggio, smadonna, parcheggia, paga il parchimetro, entra in Tribunale, arriva dagli Ufficiali Giudiziari)

(la porta di ingresso è chiusa, ci sono 3 persone davanti)

A. - Cos'è successo?
Avvocato n. 2 - Hanno appena chiuso.
A. - Ma sono le 10.40!
A. n. 2 - Appunto! (bussa)
Ufficiale Giudiziario - (apre uno spiraglio) Si? Che volete?
A. n. 2 - Dobbiamo tutti notificare degli atti
U.G. - Eh, non potete! Chiudiamo alle 10.30, non avete visto il cartello?
A. n. 2 - Ma il cartello dice "a dicembre", ora siamo a gennaio!
U.G. - Eh, che volete?!? gennaio è come dicembre, mi dispiace!
A. n. 2 - Ma come?!? Se prima prendavate gli atti fino alle 12.00!
U.G. - Ieri era ieri e oggi è oggi. Mi spiace!
A. n. 2 - E' una cosa incredibile!
A. - Mi scusi, io vengo apposta da (...) ed è la seconda volta che vengo! per favore!
U.G. - Eh! se faccio entrare lei poi devo fare entrare tutti!
A. - Va beh! siamo qui in 3, atto più atto meno!
Avvocato n. 3 - Guardi che io ero qui anche prima delle 10.30, mi sono seduto un attimo fuori dall'Ufficio perché c'era coda!
U.G. - Eh! Mi spiace! chi è fuori è fuori e chi è dentro è dentro! (richiude la porta, a chiave)
Avvocati - (...)

(smadonna, sale in auto, smadonna, prende una statale, smadonna, prende l'autostrada, smadonna, esce dall'autostrada, smadonna, paga il casello, smadonna, parcheggia, smadonna, torna in studio, smadonna, smadonna, smadonna [ad lib.])

E questa scenetta, peraltro successa veramente, può accadere sempre, visto che ogni ufficio ha il suo orario di apertura e chiusura e i suoi giorni di non interazione con il pubblico.
Uniformare tutto, semplificando le procedure e tenendo un unico orario per i terzi non sembrerebbe complesso, nè svantaggioso, per cui non può certo farsi in Italia, dove continuano a volare alti i castori.

giovedì 7 gennaio 2010

'Sta povera giustizzia, vol. 1

Sono anni che tutti i Governi italiani pensano di riformare la Giustizia (scriviamola con la lettera maiuscola, ché tanto è gratis).
Pensano, o quantomeno affermano di pensarci, non fosse altro che i pensieri raramente si tramutano in fatti.
Ultimamente c'è stata la mini riforma del processo civile, tesa a snellire gli step che dovrebbero portare alla sentenza di primo grado.
Adesso si pensa al processo penale, con la geniale norma per cui tutti i processi che durino più di 6 anni (dal primo grado alla Cassazione) per un certo numero di reati dovrebbero dichiararsi prescritti.
Questo comporterebbe che le persone offese e, quindi, meritevoli di risarcimento, dovrebbero non solo costituirsi parti civili nel processo penale, ma agire anche in via civile, in modo da non perdere il diritto al ristoro dei danni patiti.
Con quele effetto? Processi penali in dimunizione e processi civili in aumento, con tanti saluti a tutte le riforme.
Oltre a consegnare a tutti gli incensurati una simpatica carta "esci gratis di prigione" da potersi giocare per il primo reato.

Lascio perdere questi ragionamenti, i quali avrebbero senso solo se veramente si volesse fare una riforma della giustizia seria e non, al contrario, una piccola legge per far rientrare dalla finestra il defenestrato Lodo Alfano.

Ad ogni modo mi posso immaginare la goduria di essere avvocati e parlamentari, con il potere di agire direttamente sulle norme che possono far perdere una causa.

Situazioni del tipo:

(Tribunale)

P.M.: E per questi motivi, ritengo che il Sig. X, sia colpevole dei reati di cui al Codice Penale, articoli xxxx e xxxx., come è stato ampiamente provato visto che esiste anche una ripresa video che mostra lo stesso nell'atto di (il lettore aggiunga un reato a sua scelta) coprendosi il volto con un paio di mutande.
Giudice: L'Avvocato della difesa vuole replicare?
Avvocato: Ma, guardi Sig. Giudice, mi concede 5 minuti?
Giudice: 5 minuti, non uno di più, anche perché devo dire che la posizione del suo cliente è decisamente compromessa, tra prove documentali, intercettazioni e testimoni, non vedo come riuscirà a cavarsela...
Avvocato: 5 minuti...(telefona)

(5 minuti)

Giudice: Allora?
Avvocato: Sì, sono pronto...
Giudice: Ebbene?
Avvocato: Ebbene, il mio cliente è innocente...mi hanno appena informato che il Parlamento ha appena approvato una legge per cui se un cittadino ha usato, per commettere un fatto che la legge ritiene reato, un paio di mutande in modo inadeguato, allora non potrà mai in alcun modo essere ritenuto capace di intendere e di volere. Per questo motivo il mio cliente non può essere considerato imputabile e, pertanto, andrà assolto.
P.M.: Ma...questa è follia!
Avvocato: Follia? Questa è l'Italia.

Vabeh, ad ogni modo, la vita nei Tribunali italiani è già decisamente complicata che una legge in più o una riforma in meno non la possono certo rendere peggiore.

Una delle situazioni più assurde (e che conoscono solo gli addetti ai lavori) è quella che riguarda la richiesta di copie autentiche di verbali o di atti di causa.
L'iter è più o meno così:
1) L'Avvocato compila un modulo prestampato richiedendo un determinato atto e lo deposita nella Cancelleria del Giudice competente
2) L'Avvocato ritorna in Cancelleria dopo non meno di 3 giorni, prende gli atti che deve copiare
3) L'Avvocato cerca una fotocopiatrice funzionante (cosa non scontata) e si mette a fotocopiare
4) L'Avvocato ritorna in Cancelleria, riconsegna gli originali e aspetta che le sue copie, già fisicamente nelle sue mani, ricevano il timbro della Cancellaria
5) L'addetto prende il timbro, lo ringalluzzisce con un po' di inchiostro, lo solleva e lo sbatte sui fogli fotocopiati, a quel punto alza gli occhi verso l'Avvocato e gli chiede "Le copie sono normali o urgenti?"
6) A quel punto l'Avvocato conta le marche da bollo che deve già avere con sè e decide se pagare la tariffa base, o, al contrario, esagerare e pagare il triplo

A questo punto la situazione diventa paradossale, se l'Avvocato decide che le copie sono urgenti, metterà le marche da bollo corrispondenti e si porterà via le fotocopie da lui già fatte, se, invece, decide che non vale la pena buttar via i soldi del suo cliente, metterà le marche da bollo per le copie "normali", se ne andrà e dovrà tornare dopo altri 3 giorni.
Il tutto nonostante le fotocopie siano già prontissime e resteranno ad impolverarsi per 3 giorni in Cancelleria, aumentando i mucchi di carta.

Ora, questa situazione (che di per sè potrebbe non essere così grave, ma che, invece, è l'archetipo della situazione della Giustizia italiana) esiste perché è ancora in vigore una norma degli anni '50-'60-'70, fate voi, per cui, un tempo, quando non esistevano le fotocopiatrici, erano gli addetti alle Cancellerie dei Tribunali a dover ricopiare fisicamente tutti gli atti richiesti.
Per questo motivo, esisteva, giustamente, una doppia tariffa per chi voleva che gli stessi facessero le copie subito (pagando di più) e chi poteva aspettare (pagando di meno).
Adesso, invece, le copie vengono fatte tutte immediatamente, solo che nel secondo caso vengono abbandonate in Cancelleria per 3 giorni, costringendo poi gli Avvocati a tornare in Tribunale per riprendersele, generando ritardi e aumentando la confusione nelle Cancellerie.

Cosa ci vorrebbe per cambiare questa cosa? Niente, basterebbe abrogare un piccolo articolo.
Perché non si fa? Probabilmente perché nessuno ci ha mai pensato.
Perché nessuno ci ha mai pensato? Perché sarebbe una piccola cosa efficace, di gran lunga meno strombazzabile delle grandi e illuminate riforme globali.

E le illuminate riforme globali, si sa, fanno volare castori.